È bello andare a vedere una pinecoteca, una mostra. Si resta incantati davanti alla potenza di certe immagini. Si tira fuori la macchina fotografica (o il “telefono fotografico”) e si cerca di portare a casa un pezzo di quella bellezza.
Poi, a rivedere lo scatto nasce la delusione, c’è un faretto che disturba, un riflesso che rende opaco metà del quadro, si intravvede il fotografo sovrapposto al dipinto, i colori non sono gli stessi. Perché è così difficile fotografare un quadro?
Diciamo subito che se l’intento è di avere una riproduzione fedele del dipinto, la cosa migliore è comprare il catalogo: le riproduzioni sono fatte su cavalletto con l’illuminazione più idonea, senza vetri interposti.
Ma spesso la cosa più interessante per un fotografo non è tanto rifotografare l’opera d’arte, ma cercare quella sottile relazione che si instaura tra l’opera d’arte e il visitatore.
Guardate questo esempio.
L’opera d’arte, eseguita da un artista africano assemblando cavi elettrici colorati, e il visitatore rimandano agli stessi colori, perfino i capelli hanno un richiamo nell’opera d’arte.
E ora guardiamo questa foto.
L’assonanza tra i colori del vestito e dei quadri cattura l’attenzione così come quella del berretto con la cornice. Si crea un rapporto ambiguo come se l’oggetto artistico fosse la persona e i riquadri colorati lo sfondo.
Proseguendo nella ricerca le occasioni diventano molteplici
… soprattutto se tra gli spettatori c’è un bambino.
Anche le opere di scultura diventano occasioni ghiotte di dialogo tra l’opera d’arte e lo spettatore, come in questo caso quando il fotografo ha colto l’esatto istante in cui sembrano parlarsi.
Nella foto sottostante il dialogo tra le opere d’arte si avvale di una figura mossa, quasi un spirito che aleggia nell’esposizione.
Da tempo le opere d’arte sono uscite dai musei o dai piedistalli dove la tradizione le collocava. Questo offre infinite opportunità quando l’opera d’arte è collocata in un parco o in un bosco, come nei seguenti esempi.
Talvolta è la foto stessa che ripete nella composizione fotografica lo stile delle foto ritratte.
Alcune fotografie sottolineano il rapporto di un’opera d’arte rispetto alle altre e questo dialogo mutuo è affascinante, come nelle foto seguenti che assumono talvolta una sottile ironia come nel caso del busto severo con il folto pizzetto inserito tra muscolose sculture oppure della statua di una timida donna (scultura di Antonio Canova) che si aggira pudica tra foto di nudo sfacciato.
La mostra di cui stiamo parlando affronta anche la fotografia rivolta alla musica e alla danza …
… ai mosaici
… ai murales
… alla pittura del corpo
Una parte della mostra è dedicata agli artisti.
Un’ampia sezione è dedicata a Giancarlo Scapin, scomparso qualche anno fa, valente artigiano-artista, grande manipolatore dell’argilla, fotografato mentre modella le sue opere.
Un’altra sezione è dedicata a Pino Guzzonato, che dalle incisioni e dalle sculture è passato alle opere di carta da lui stesso fabbricata. Di Pino Guzzonato vedi anche: https://circolofotografico.wordpress.com/2016/05/13/il-mondo-di-guzzonato/
Non manca lo scultore scledense Mario Converio con le sue sculture di metallo.
Abbiamo visitato l’atelier di Marco Martalar divenuto famoso per i suoi leoni costruiti nel bosco utilizzando le scheggie degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia.
Vi è il pittore Luigi Bernardi con le sue pitture dedicate all’astrattismo e Guerrino Lovato, mago delle maschere in cartapesta.
Infine il sommo tra gli artisti fotografati: Antonio Canova e le sue opere.
La mostra è dedicata a FOTOGRAFARE L’ARTE e si articola in quasi 400 foto, di cui una cinquantina di grande dimensione, che esaminano numerose tematiche.
La mostra verrà inaugurata sabato 29 aprile alle ore 17:30 alla presenza dell’amministrazione scledense e di alcuni artisti. Appuntamento presso il Lanificio Conte _ Spazio shed con ingresso da via Pasubio a Schio
Coordinate Google maps: https://goo.gl/maps/GWSEisK7ATWniNe9A
La mostra resterà aperta fino al 21 maggio nelle giornate di sabato domenica e festivi con orario 10:00 – 12:30 e 16:00 – 19:30
Per informazioni info@circolofotografico.it oppure 0445 691343 Ufficio cultura del Comune di Schio.
Hanno partecipato i seguenti fotografi:
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