Fotografia significa disegnare con la luce.
Le prime foto richiedevano molta luce e un tempo infinito per impressionare la lastra sensibile. Nel 1836 Nicèphore Niepce, nel suo tentativo di fissare la veduta da una finestra, sfrutta le capacità d’annerimento del bitume di Giudea su una lastra di peltro, con una posa di circa otto ore.
Le prime fotografie di persone richiedevano l’immobilità per minuti, talvolta aiutata da sagome su cui il soggetto si appoggiava, l’alternativa era un risultato mosso e inutilizzabile.
Poi le emulsioni fotografiche divennero sempre più sensibili e veloci fino ad arrivare alla seconda metà del XX secolo quando le istantanee, mai nome sembrò più appropriato, divennero alla portata di tutti.
Era aumentata la sensibilità che denominiamo ISO.
La parola ISO in fotografia sta per “International Standards Organisation” e rappresenta una serie di valori in progressione che determinano la sensibilità delle pellicole e dei sensori. Più alto è il numero ISO, più è possibile cogliere oggetti poco illuminati in tempi agevoli. Se una scena può essere fotografata a 800 ISO in 1/20 di secondo, potendo avere una sensibilità di 1600 ISO basterà la metà del tempo, ovvero 1/40 di secondo, e questo può fare la differenza tra una foto mossa e una foto nitida.
Nel passaggio dall’analogio al digitale, dalla pellicola al sensore, la sensibilità è aumentata in modo esponenziale. Se nell’esperienza comune di un fotografo della seconda metà del Novecento le pellicole più sensibili di uso comune arrivavano a 800-1600 ISO, oggi quasi tutte le macchine digitali permettono di scattare fino a 5.000 – 25.000 ISO (qualcuna anche più).
Certamente, ma non è così semplice.
Con una sensibilità di 5000 ISO posso scattare foto a mano libera in aree urbane illuminate da lampioni ma non sempre il risultato è soddisfacente, dato che spesso subentra il “rumore”. Cos’è? È più facile riconoscerlo che spiegarlo, basta guardare la foto sottostante.
Una moltitudine di puntini colorati sono emersi dal buio e rendono la foto poco definita.
Come fare dunque per avere foto nitide anche con la scarsa luce notturna?
Proprio per affrontare le mille sfaccettature della fotografia notturna abbiamo organizzato una serata con Luca Fornaciari, un fotografo esperto di queste tematiche. Vedi il suo sito https://www.lucafornaciarifotografia.com/nightscapes-e-paesaggistica-notturna/
Ci presenterà le varie tematiche, ad esempio
Parlando di fotografia notturna non si può non parlare di stelle, pianeti e oggetti anche più lontani ed elusivi.
Infatti Luca è anche esperto di astronomia.
La serata è organizzata assieme al Gruppo Astrofili di Schio, Un gruppo di appassionati che gestisce l’Osservatorio astronomico del monte Novegno. Il loro sito è https://astroschio.it
Venerdì 14 aprile ore 20:45
Castello di Schio
Vi aspettiamo
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