Se c’è uno scatto spontaneo, è quello colto per strada a una persona che non conosci. Non hai la possibilità di influenzare il “modello” (che modello non è) puoi a malapena scegliere la luce e lo sfondo, non controlli il movimento, l’atteggiamento, la posizione del volto. Insomma il fotografo si adegua a quello che vede.
Eppure la fotografia di strada non è una fotografia casuale perché dal caos della strada chi scatta vede ed estrae una piccola porzione di vita.
Per fare street photography non guasta un occhio allenato alla simmetria attento a catturare tutte quelle forme, tutti quei soggetti che si richiamano tra loro: I signori vestiti dello stesso colore del manifesto, il padrone e il suo cane, due persone estranee e curiosamente colorate allo stesso modo.
Non guasta un po’ di ironia, quel rimando tra la pubblicità e la vita, quel cogliere le dissonanze tra le insegne della città e chi in questa città vive.
Ogni tanto gli sguardi si incrociano.
Infine, per le strade, i più liberi sono i bambini per i quali un prato e la piazza sono la stessa cosa.
Oggi però non è più sulla scena che dobbiamo cercare il vero, ma per strada.
Antonin Artaud
Fotografie di Giuliano Bertelle
E ora un piccolo test di attenzione: chi si è accorto di quel berretto da babbo natale posto in cima alla statua?