è il nome di una piccola contrada di Valli del Pasubio, vicina a S. Antonio, ma un po’ dimenticata, lontana dalla strada che conduce alle Piccole Dolomiti, al monte Pasubio e al gruppo del Carega. Poco più in là una centrale idroelettrica. Molte case abbandonate, qualche vecchio fienile (“téza” nel dialetto locale) sopra una stalla così piccola che le vacche si contavano sulle dita di una mano.
A Valli c’era stato sviluppo: nuove case, nuovi quartieri e anche lungo la strada che conduseva alla montagna. Anche a S. Antonio erano sorte case nuove, ma Bariola era troppo lontana dal passaggio turistico e così tutto diventava sempre più vecchio.
E pensare che all’inizio dell’Ottocento S. Antonio non viene nominato e la vera contrada era Bariola oppure contrà Resi all’inizio della salita. (Vedi https://tinyurl.com/3fae2fzn)
Poi, per i giovani che avevano iniziativa, quell’arretratezza divenne fortuna, una contrada identica alle contrade di due secoli fa, le stesse case, gli stessi intonaci, perfino le scale in legno e le maniglie ricordavano il tempo passato. Fu così che 10 anni fa quella vecchia contrada ospitò un presepe, dove i personaggi avevano la fisionomia dei “vecchi” del posto.
La gente comiciò ad appassionarsi e questo appassionò i giovani promotori, in una gara di entusiasmo il presepe divenne sempre più grande e venne perfezionato anno dopo anno. Chi va a vederlo non si aspetta cammelli e palme, ma un’immersione magica nelle atmosfere del passato. Il successo fu così netto che bisognò predisporre parcheggi oppure, il che è più suggestivo, la località può essere raggiunta a piedi con un bel percorso lungo la via dell’acqua.
L’avete già visto? Magari sì e anche fotografato.
Ora però lo vedrete in un modo sorprendentemente diverso ripreso …
Che cos’è?
In teoria è una scatola (di legno, cartone o latta) con un piccolo forellino che sostituisce la lente. Soprendentemente è l’apparecchio fotografico più semplice. In questo caso Andrea lo ha complicato un po’, applicando alla propria macchina digitale un coperchio nero con il forellino, ha anche deciso la lunghezza focale: un grandangolo, che non è altro che la distanza tra il forellino e il sensore della macchina fotografica.
Ed ecco un servizio fotografico con i fiocchi, sono fotto un po’ sgranate realizzate aumentando la sensibilità della macchina, ma l’a sgranatura’effetto sembra molto più appropriato a questa ricostruzione.
Fotografie di Andrea Tessaro
Se siete interessati alla contrada e alla sua ricostruzione storica (chi ha il coraggio di chiamarlo presepe ora?) può trovare utili intormazioni qui https://www.presepedibariola.it/