Circolo Fotografico Scledense BFI

Strade sporche e fiumi puliti

Recuperare l’archivio Marzari provoca qualche sorpresa. Si vedono luoghi come si presentavano un secolo fa, edifici cadenti prima di recenti restauri o al contrario palazzi fiorenti oggi trasformati in ruderi o addirittura sostituiti da nuova edificazione.

Vedi ad esempio la magnifica stazione di Porta Nuova a Verona, costruita in stile viennese dall’arch. Dini ed inaugurata nel 1922, purtroppo bombardata e distrutta nella seconda guerra.

Verona la vecchia stazione di Porta Nuova

Nelle lavorazioni di restauro digitale che il Circolo sta facendo, si può ingrandire una piccola porzione della lastra (l’originale è una lastra di vetro, ahimé graffiata e piena di macchie) e cogliere piccole porzioni di vita del secolo scorso.

È quello che facciamo con la foto soprastante. I passeggeri che scendono trovano il taxi: una bella FIAT Balilla. Poco più in là dei taxi per il trasporto collettivo con tanto di taxista pronto a sistemare i bagagli sul tetto. Non manca anche la più romantica e tradizionale carrozzella trainata da cavalli.

Filobus e bici

Il traffico era meno pressante di oggi. Basta pensare quanto grande sembra il Corso di Porta Nuova (Verona) quando era percorso solo da filobus e ciclisti.

Per le strade

Ogni tanto le cartoline colgono piccole scene di vita: bambini tra i piccioni, preti, eleganti signore con vistosi cappelli.

In posa

Quando possibile nelle cartoline si ritraevano personaggi caratteristici. Ed ecco che per fotografare San Zeno (Verona) sono stati reclutati un po’ di ragazzi, ognuno di loro è stato “vestito” con giacca e pantaloni corti, il più elegante ha vestito bianco, cappello di paglia e perfino un bastone; il più popolano ha un cappellaccio e le bretelle che spuntano.

Carretti e strade sporche

Carretti, carretti, carretti. Le strade erano attraversati da carretti che trasportavano merci o persone. Le strade erano sporche, molto più sporche di oggi per effetto delle deiezioni dei cavalli.

Era un problema non da poco ed esistevano appositi spazzini che passavano a raccogliere gli escrementi per le strade. Il fatto è che si muovevano a cavallo e i cavalli degli spazzini depositavano ulteriori escrementi e nelle grandi città il problema sembrava irrisolvibile tanto che nel 1894 il Times scriveva “Tra 50 anni, ogni strada di Londra sarà seppellita sotto un metro di letame“.

Fiumi puliti

In cambio l’acqua dei fiumi scorreva pulita verso il mare. Il fiume era affollato non, come si crede, da barche.

Nella foto sottostante, fortemente ingrandita e pertanto sgranata, si vedono dei mulini galleggianti sull’Adige, le ruote venivano fatte girare dalla corrente.

Nella foto soprastante si vede una donna che lava i panni sotto il ponte di Castelvecchio a Verona. E pensare che siamo in inverno (vedi il signore presso la pila del ponte che indossa un cappotto). Ma non era sempre sola come si vede qui sotto. Si tratta probabilmente di lavandaie di professione che lavano per conto terzi e stendono i panni alla brezza di fiume.

E, per parlare di come il fiume desse occasione di lavoro, ecco dei carretti che trasportano sabbia e ghiaia estrata dal greto.

L’Adige visto da Castelvecchio

Il Circolo Fotografico ha acquisito la custodia delle immagini dell’archivio Marzari. Si tratta di un paio di metri cubi di lastre fotografiche in massima parte di vetro. Ora stiamo scansionando le lastre e poi dobbiamo pulirle digitalmente dato che sono quasi tutte fortemente graffiate e macchiate al punto da rendere difficilmente leggibili le immagini. Il restauro digitale nel quale ci siamo impegnati sta restituendo alla vita centinaia di antiche immagini.

Le fotografie di questo articolo sono tratte da ingrandimenti delle cartoline originarie.

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2 commenti su “Strade sporche e fiumi puliti

  1. cfschio
    31/08/2022

    Grazie

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  2. Giancarlo Torresani
    30/08/2022

    Materiale molto interessante, un recupero storico per i posteri. Complimenti!
    Giancarlo

    "Mi piace"

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