La mostra attualmente esposta al Museo Civico Palazzo Fogazzaro di Schio fa un censimento dell’opera dell’architetto Antonio Caregaro Negrin e il libro edito per l’occasione fa un bilancio del suo ruolo nella storia dell’architettura e dell’arte dei giardini.
Ne esce un personaggio interessante ricco di inventiva e talvolta sorprendente, aiutato in ciò dalla sua adesione all’eclettismo che non rinuncia ad utilizzare l’infinita gamma di stili e risorse estetiche che il passato mette a disposizione.
È stata una ricerca non facile, dato che le opere contenute nel libro della prof.ssa Bernardetta Ricatti Tavone in alcuni casi si sono rivelate introvabili o alterate al punto da non riconoscere la mano dell’architetto in quello che restava dell’originaria architettura.
Vi sono state anche sorprese, opere non censite che sono state reperite e classificate come la bella villa Panizza Teodora posta sul monte Crocetta alle porte di Vicenza.
Il materiale raccolto è stato sufficiente per un libro ed una mostra di grandi dimensioni che occupa il piano nobile del Museo. Eppure non è tutto. Molto materiale non ha trovato posto né nella mostra né nel libro.
Ed ecco una breve carrellata di opere inedite.
Questa la chiesa di San Giacomo ad Albettone.
Questo dettaglio di gusto neogotico si trova a Schio in via Pasini.
Questo dettaglio è davanti agli occhi di tutti eppure pochi si saranno fermati a guardarlo sulla facciata che guarda il duomo di Schio.
In via Pasini troviamo ancora questa bella facciata dove un un alto zoccolo in bugnato si erigono delle eleganti lesene ioniche.
Potremmo continuare ma ci fermiamo a questa foto, sempre relativa all’opera dell’architetto Caregaro Negrin con dettagli di gusto romanico. A quale edificio appartiene? Dove si trova?
Venite venerdì 17 giugno a Palazzo Fogazzaro alle ore 20:30 per una serata dedicata alle opere inedite dell’architetto Caregaro Negrin
Con l’occasione ci dedicheremo a un confronto. Alcune delle opere fotografate nel 2021 erano già state fotografate vent’anni fa durante una ricerca sull’archeologia industriale.
Procederemo dunque a confronti tra come si presentavano le opere del Caregaro Negrin venti o più anni fa e oggi, vedremo come il tempo scava i suoi solchi, vedremo quelli che erano cespugli sono diventati alberi, vedremo la ruggine comparsa o scomparsa se nel frattempo qualche manutenzione è stata attuata.
Vi lasciamo con questa foto di archivio dove si vede che solo due decenni era possibile fotografare qualche mezzo di locomozione con un motore che utilizzava fonti rinnovabili ed emetteva CO2 solo per effetto della respirazione.