L’alba è sempre un momento affascinante per tutti e anche per un fotografo. Mettere la sveglia quando è ancora buio e alzarsi per essere su un picco o davanti a una foresta al momento del sorgere del sole potrà sembrare stressante, ma dà infinite soddisfazioni per chi ama fotografare.
Guardate per esempio questa foto di Paolo Tomiello scattata in Madagascar. In fondo i primi violenti bagliori che annunciano il sole, davanti una foresta di baobab, stranissimi alberi tutto fusto e niente chioma, in alto il cielo ancora nero. Se siete fortunati o se avete fatto bene i calcoli riuscite a riprendere l’ultimo spicchio di luna e un pianeta luminoso.
Paolo Tomiello: Alba in Madagascar
Oppure prendete questa alba che sorge davanti all’isola di Rodi. Il sole è ancora sospeso nelle nebbie e in controluce si staglia un picco, un isolotto e, nella baia, tranquille barche a vela.
Paolo Tomiello: Alba a Rodi
Non serve essere in luoghi esotici per fare belle foto, potete farlo benissimo dove abitate tutto l’anno, basta però che scegliate un punto di vista particolare, possibilmente soprelevato e panoramico.
Studiate da dove sorge il sole e cercate di capire cosa sarà illuminato per primo, cosa ci sarà in controluce nel cielo ai primi chiarori. Se avete pazienza potete consultare l’orario del sorgere e del tramontare della luna e cercare di inquadrarla bassa nell’orizzonte.
Per le foto che abbiamo scattato di seguito a fine agosto ci siamo alzati alle 5 e alle 5:30, dopo una scarpinata a piedi con zaino e treppiede, eravamo sul posto, mentre ancora era notte.
Il nostro consiglio è cominciare a fotografare col buio e aspettare che sorga il sole.
Il materiale che abbiamo utilizzato è:
Il treppiede è fondamentale per scattare con il buio, permette tempi lunghi usando la stessa sensibilità usata di giorno (100 ISO), l’immagine sarà pulita con i contorni nitidi.
Il faro è utile, ma non indispensabile. Io l’ho usato per avere una certa visibilità nel buio totale in cui mi trovavo. Ho usato una faro LED a basso consumo, ha una batteria ricaricabile che mi dura circa un’ora alla massima potenza. Io avevo un Yongnuo, ha un minuscolo treppiede e un piccolo sostegno a mano, infine il telecomando per spegnerlo e accenderlo da lontano, se ne avessi bisogno. Costo: 70 € circa più batteria e caricabatterie, in totale circa 100 €. Non avete il proiettore? Nessun problema portate via una semplice torcia.
La bolla è un minuscolo oggetto di plastica che si piazza nella slitta del flash. A lungo ho fatto senza, ma vi assicuro che piazzare la macchina fotografica su treppiede e poi scattare foto storte anche solo di poco dà un senso di frustrazione. Quando ho scoperto che costava circa 10 € o meno, l’ho comprata.
Portatevi nel luogo di ripresa, se c’è da camminare poco importa, sentirete i galli che cantano nel buio, il rumore dei vostri passi e il respiro. Se riuscite ad arrivare in auto presso il luogo di ripresa meglio per voi, ma guardatevi attorno e se vedete un luogo migliore dove arrampicarvi non siate pigri, ormai l’alzataccia l’avete fatta, l’importante è impiegare al meglio la mattina.
Io sono andato a Meda, una piccola rocca panoramica nel mezzo della valle dell’Astico.
La prima foto è al buio, il paese è lì sotto con la chiesa è illuminata, l’illuminazione pubblica del piccolo paese disegna un reticolo leggero davanti alle case addormentate. In fondo Arsiero, una serie di puntini luminosi, poco avanti una zona industriale con le luci più bianche. Anche di notte il cielo è leggermente più luminoso dei monti e se ne vede il profilo.
CONSIGLI PRATICI. Non usate gli scatti programmati, quelli in cui la macchina fa tutto da sola, vi trovereste delle foto troppo chiare. Mettete in manuale.
Come scegliere i dati di scatto? Leggete la luminosità che vi dà la macchina e sottoesponete di circa uno stop altrimenti la foto vi verrà troppo chiara. Qualche piccola corezione potrete farla a casa. Se poi scattate in RAW e non in JPG avrete ampie possibilità di correzione.
Per scattare con il treppiede vi può servire uno scatto da remoto con il telecomando, la pressione del dito genera un piccolo movimento che disturba la foto. Se non lo avete, usate l’autoscatto premete il pulsante e dopo qualche secondo inizia lo scatto.
Un’ultima avvertenza. Se avete una reflex dovrete oscurare il mirino altrimenti da lì entra la luce che rovina lo scatto. Di solito le macchine hanno in dotazione un piccolo pezzo di plastica che chiude il mirino. Se l’avete perso mettete il panno per pulire le lenti sopra il mirino.
ISO 100 – 10 secondi – f 4,5
E’ ancora buio potete guardarvi intorno e scattare a 180 gradi il paesaggio ancora notturno.
Attenzione: con il buio la macchina fotografica potrebbe non mettere a fuoco bene, privilegiate la messa a fuoco manuale, mettete a fuoco all’infinito o poco prima e siete a posto.
Avendo il faro si può illuminare qualche edificio, monumento, roccia vicini, avrà l’effetto di un faro dedicato, solo il colore sarò diverso, i LED hanno un colore molto più bianco rispetto all’illuminazione pubblica.
ISO 100 – 3 secondi – f 6,3
Il blu scuro del cielo diventa più luminoso, un chiarore comincia illuminare il paesaggio, la notte è già scomparsa, ma non è ancora giorno, il paesaggio che prima era nero ora rivela le prime tonalità di verde.
E’ interessante fotografare la differenza.
ISO 100 – 4 secondi – f 5,6
Ora vi sarà un periodo lungo più di un’ora o più in cui i colori sono strani, poco saturi e il paesaggio diventa meno interessante di prima. A questo punto compaiono gli aerei e le loro scie luminose sembrano piccole comete. Ora il cielo è già più luminoso, si potrebbe quasi fotografare a mano, ma dato che avete fatto tutta la fatica a portarvi il treppiede fin lì, tanto vale usarlo, la foto sarà molto più nitida.
ISO 100 – 1/20 sec – f 11
Il sole non è ancora sorto, ma guardatevi intorno. Prima di arrivare a voi illuminerà le montagne più alte. Non rinunciate a fotografare la calda luce del sole e le ombre che disegna sul paesaggio.
Poi il sole vi raggiunge e illumina la stessa rocca che prima avete fotografato con il faro. Ora il cielo è azzurro chiaro e qualche sottile striscia di nubi lo rende vario. Il verde diventa luminoso.
Ecco l’istante esatto in cui il sole fa capolino dal monte, fra un minuto diventerà una luce così forte da trafiggere la foto, ma i primi raggi già illuminano le chiome degli alberi.
Aspettate, quando il sole è sorto il paesaggio si ammorbidisce di una luce calda con ombre lunghe.
Ora potete decidere se rimanere a vedere come cambia il paesaggio man mano che il sole si alza, oppure se fermarvi al più vicino fornaio e assaggiare le prime focacce appena sfornate.
Il tempo per tutta questa sequenza? Circa 2 ore.
Le foto della valle dell’Astico sono di Renzo Priante